Storie di architettura tra Italia e Svezia nel Novecento

La cultura di ogni paese è un quadro fatto da tante tonalità diverse, corrispondenti ai diversi ambiti che insieme la determinano. Tra questi, l’architettura racconta in maniera visibile l’espressione culturale di un determinato periodo storico, oltre che i punti di contatto, le somiglianze e le differenze tra le espressioni culturali di due o più paesi. In quest’ottica, le linee di ricerca che nel corso del Novecento hanno messo in relazione l’architettura italiana e quella svedese sono numerose e appaiono fondamentali per la comprensione dei rapporti tra i due paesi. Presentate in diversi articoli pubblicati su libri e riviste, esse ne hanno indagato le rispettive peculiarità architettoniche. 

Tali ricerche mostrano le diversità storicamente esistenti tra l’architettura italiana e quella svedese nel corso del Novecento, le quali, a seguito dell’adesione di molti progettisti dei due paesi al movimento razionalista, vengono in parte ad annullarsi. Le relazioni maturate dalla metà degli anni Trenta portano quindi a significative analogie architettoniche, grazie anche a una serie di contatti tra alcuni dei maggiori progettisti attivi nei due paesi.

Nell’ambito delle celebrazioni in occasione degli 80 anni di rapporti culturali tra Italia e Svezia, l’Istituto ha deciso di riprendere e presentare tali linee di ricerca, riunendole in cinque percorsi tematici, “cinque passeggiate immaginarie” tra i progetti, gli edifici e le storie degli architetti protagonisti del Novecento italiano e svedese, attraverso cui comprendere meglio le culture dei due paesi.

Questo viaggio – digitale – nel passato si articolerà attraverso cinque nuclei tematici, ciascuno dei quali costituito da altrettanti focus pubblicati a partire da giovedì 15 aprile in forma di post sui profili Facebook e Instagram dell’Istituto.

Per maggiori informazioni e per scoprire il programma completo, visitate il sito dell’Istituto qui