Il 25° anniversario dell’assassinio del Giudice Borsellino


Il 19 luglio 1992, a Palermo il Giudice Borsellino,la sua scorta ed innocenti,cadevano vittime della cruenta mano della mafia,una strage annunciata, un affronto all’intera Cittá,una sfida allo Stato.
Le ACLI Baviera, in occasione del 25° anniversario di un atroce delitto che , a distanza di qualche mese, riproponeva la crudeltá e l’efferatezza dell’attentato a Capaci al Giudice Falcone, di criminali mafiosi senza scrupoli e rispetto, richiamano la societá civile, tutta,ad un’opposizione senza tregua,a mantenere alti i valori e le finalitá di giustizia e legalitá che in Sicilia,e non solo, Magistrati del rango di Falcone e Borsellino con elevato senso del bene comune hanno sempre proposto ed affermato.
Proprio in queste ore il gesto infamante dello sfregio al monumento eretto dai Genitori del giovane Giudice Livatino,nella periferia di Agrigento, a ricordo, nel luogo della sua morte per mano della mafia, sollecitano tutti i Cittadini animati da rettitudine e probitá ad armarsi di coraggio e fermezza nella lotta contro le disgraziate ed insensate ordalie mafiose.
Risuonano ancora nella Valle dei Templi di Agrigento le parole abbaglianti, di contagiosa commozione di Papa Giovanni Paolo II:“Mafiosi ,pentitevi! Verrá il giorno del giudizio di Dio!“ Un urlo agghiacciante per chi crede nella religione cristiana di tremenda, definitiva punizione.
Il Giudice Borsellino, anche convinto che la mafia fosse usata come paravento per celare inadempienze,inefficienze,atti illeciti, propugnava un movimento antimafia che favorisse la crescita sociale, eliminasse le disuguaglianze, diffondesse lavoro e benessere.La mafia si combatte mostrando la sua vera identitá liberticida e carogna per affermare che piú ancora della militanza ,bisogna estirpare e debellare i comportanti che appartengono alla mentalitá mafiosa. 
L’intera classe politica siciliana di oggi e domani, in riferimento alle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento regionale, avrá il compito, con lucida determinazione, di superare gli atteggiamenti prevaricatori, da parassiti, tipici della cultura mafiosa diffusa e, ancora percepibile nella corruzione prevaricante,nella gestione clientelare della politica, nella mancata difesa e protezione dell’ambiente e nell’inadeguata proposta turistica e valorizzazione del patrimonio culturale.
Spesso i luoghi in cui si nasce impongono sugli esseri umani quasi un’irredimibile tirannia,un’inesorabile dittatura dalla quale non tutti riescono a salvarsi. Neanche il Giudice Borsellino! Ma in tutti, esempi di vita e di sacrificio come nel caso di Paolo Borsellino impongono il risveglio delle coscienze! 
Comunicato stampa ACLI BAVIERA