La storia di Oakhill, l’Ambasciata italiana a Stoccolma


Al numero 174 di Djurgårdsvägen, sull’isola di Kungliga Djurgården (giardino zoologico reale) vi è un palazzo, “Oakhill”, risalente al 1910, realizzato dall’architetto Ferdinando Boberg.
Facciamo ora un passo indietro nella storia, precisamente nel 1828, dove oggi si erge l´ambasciata italiana (chiamata all’epoca “Colle del russo”, “Ryssbacken”), l´architetto Fredrik Blom vi costruì una delle sue case smontabili, richiesta dall’ammiraglio britannico Sir Thomas Baaker, sposato con Sofia Augusta Ruuth, figlia del Ministro delle Finanze e Governatore Generale della Pomerania, il Conte Erik Ruuth.
Fu proprio l’ammiraglio inglese Thomas Baker a ribattezzare la zona da “Ryssbacken” ad “Oakhill”.
Questo edificio fu adibito inizialmente come galleria d’arte e sala da musica ma, l’anno successivo, divenne una casa a tutti gli effetti, a due piani e con una capienza di 12 stanze.
Nel 1836 fu comprata dal ciambellano Lewenhaupt che la usò come residenza estiva e, ventisei anni dopo, la proprietà passò a Wilhelm Nicolaus Burmeister, il quale demolì vari edifici nella zona di Oakhill (ex Ekbacken) per costruirne dei nuovi di tipo “chalet svizzero”.
La proprietà passò poi all’avvocato Karl Alex Riben, acquistata, di fatto, per conto del principe di Svezia e Norvegia Karl Wilhelm Louis Bernadotte, duca di Södermanland.
Nei primi anni del ‘900 fu costruito il muro di cinta, alto 2 m, progettato da Ferdinand Boberg.
Oltre al muro il principe richiese la costruzione di un imponente edificio, regalo di nozze per la principessa russa Maria Pavlovna, sua futura moglie, cugina dell’ultimo zar Nicola II da parte della madre adottiva della principessa, la granduchessa Sergius-Elisabeth Feodorovna di Hessen. La volontà della granduchessa era che la sua Marisha (soprannome dato alla principessa e usato da pochi intimi), la sua adorata nipote, dovesse vivere in un luogo adatto al suo rango.
Il principe Karl Wilhelm Louis Bernadotte e la principessa Maria Pavlovna si sposarono a Tsarskoje Selo, a 26 km da San Pietro Burgo. Qualche giorno dopo partirono per il loro viaggio di nozze e visitarono diverse città, tra cui Venezia, Nizza, Parigi e Stoccolma, dove si concluse il loro viaggio.
Gli sposi soggiornarono nel Palazzo Reale di Stoccolma finché i lavori ad Oakhill non furono terminati nel 1911, quando la coppia, insieme al loro figlio Lennart Bernadotte, poté trasferirsi finalmente nella loro nuova casa.
Nel 1914 il principe Wilhelm e la principessa Maria divorziarono ed il palazzo rimase disabitato fino a quando non fu affittato all’allora ministro plenipotenziario degli Stati Uniti a Stoccolma, Ira Morris che vi abitò fino al maggio del 1926, anno in cui fu comprata dallo stato italiano per 4 milioni di lire dell’epoca, ed adibita ad ambasciata italiana.
Il primo ministro plenipotenziario italiano a risiedervi fu il principe Ascanio Colonna.
Questo edificio di 3 piani, fu realizzato completamente in gesso luminoso, con 40 stanze, torri angolari ed una terrazza che regala una vista grandiosa su Ryssviken, del mare e di Waldemarsudde. L’ingresso è in marmo di Kolmården, retto da quattro colonne con capitello decorato. Nella prima sala, dopo l’ingresso, vi è a destra un ampio camino di marmo verde di Kolmården con davanti un sofà, alcune poltrone e delle sedie in legno dorato in stile Luigi XVI, tutte riunite intorno ad un tavolino basso. Nella sala vi sono mobili antichi di legno scuro laccato e molti quadri.
Prima del camino, accanto all’entrata del salone vi è una grande scala di legno di quercia che porta al piano superiore, abbellita da una ringhiera di legno intarsiato.
A sinistra del salone vi è una stanzetta che da accesso alla terrazza.
Ai due lati della sala vi sono due porte: quella di sinistra conduce alla camera da pranzo, un’ampia e luminosa sala decorata con piatti provenienti dalla reggia di Racconigi e alcune nature morte del XVIII secolo, con un lampadario di Murano appeso al soffitto e due credenze in mogano, mentre, la porta di destra conduce in un’altra sala, con un camino di marmo bianco, un pianoforte a mezza coda e mobili in stile Luigi XVI, oltre a due grandi arazzi raffiguranti: nel primo, la regina di Saba seduta su di una carrozza dorata con legati due cavalli e affianco due uomini riccamente vestiti che la osservano, risalente al XVII secolo e, nel secondo, Nettuno e Venere su una barca tirata da due cavalli marini; davanti vi sono dei pesci e accanto due figure metà uomo e metà pesce.
Tra i due arazzi vi sono due porte che conducono, quella di destra, nell’anticamera dello studio dell’ambasciatore e, quella di sinistra, nello studio vero e proprio.
La stanza accanto contiene la biblioteca con un grande tavolo ed una scrivania.
La grande scala che porta al piano superiore è divisa in due parti da un pianerottolo arredato con un divano, un tavolino ed una grande finestra.
Salita l’altra metà della rampa, ci si trova nel piano delle stanze da letto della famiglia dell’ambasciatore e quelle riservate agli ospiti.
All’interno del muro di cinta, oltre ad Oakhill, vi è un’altra struttura, chiamata Jennyhill, costruita nel 1862 per il mercante Wilhelm Nicolaus Burmester, di colore grigio-verde scuro.
Tra il 1890 e il 1908, vi risiedette lo scultore Christian Eriksson, ed oggi ospita gli uffici della Cancelleria consolare.
Dal libro di Angelo Tajani, “Oakhill –  residenza di principi e ambasciatori”, Editori del Sole-Siracusa.

Francesca Stagliano